Si alza dalla poltrona senza alcuna grazia o agilità, per rincorrere la ex fidanzata, Rocio Oliva, che riprende le sue smodate incontinenze.
E fa un certo effetto sapere che la goffa sagoma che colpisce la donna sia quella del “Pibe de Oro” Diego Armando Maradona, atleta che ha riempito gli stadi quando, grazie alla naturale attitudine di muovere magicamente un pallone per portarlo in rete, veniva acclamato ed osannato.
Ma chi è quest’uomo fuori dal campo sportivo dove regalava (si fa per dire!) il meglio di sé fino a sentirsi onnipotente?
Al talento, quale che sia e in qualunque direzione vada, bisogna portar rispetto.
Se il cielo ti ha graziato, hai la responsabilità di ciò che ti è stato donato e, prima ancora di proteggerlo, devi preservare te stesso come essere umano. Il piccolo diavolo, invece, pare se ne sia fregato altamente, e che, tutto quest’oro, poi, non sia stato suffragato dalla sua vita.
Penso che in alcune persone, prima dei danni provocati da sostanze stupefacenti, esista una insostenibile leggerezza dell’essere, di Kunderiana memoria, negli aspetti negativi: la cattiva leggerezza, la superficialità, la non cultura dell’Essere, del giusto vivere.
Il video che testimonia l’aggressività e l’instabilità psicologica del grande Maradona, sta facendo il giro del web, confermando (ma non ne sentivamo il bisogno) un atleta molto amato, fra gli uomini violenti e arroganti ai quali pare sia tutto dovuto.
In un momento così delicato e preoccupante per il gran numero di donne tormentate, percosse e uccise, indigna ancor di più che il ‘ragazzo d’oro’ del calcio mondiale faccia parte di questa categoria di uomini.
Ma lo Sport non insegnava la mediazione, il dialogo, l’onestà, il merito? Il solo talento non può bastare. Per non svilire squallidamente le immense possibilità che la vita ci regala, è necessario saperla vivere, questa vita.
Fonte: Alganews