Intervista di Chiara Fici
Giuseppe Cataldi è nato a Bari, 16/12/50, vissuto a Pieve di Teco (IM), da circa la maggiore età sta a Roma.
Astrologicamente sagittario ascendente Leone, Tigre, Frate mancato per poco, Tenore mancato, Pittore abbozzato, Uomo d’arme e d’organizzazione. Scrive poesie e prosa poetica, è specializzato in biglietti da matrimonio, ha cantato da tenore per trent’anni madrigali del 500, poi cantautore sapiente, ricercatore d’armonia (reiki) e visto che non si possono fare tutte le cose che intrigano in contemporanea ha deciso di smetterne alcune per poi magari riprenderle così è capitato col bricolage per esempio, attualmente fa poesie e canzoni.. Canta e recita poesie in locali romani quali “lettere caffè, la locanda blues, Wishlist, Arciliuto, Contestaccio, le Mura…ed in consessi poetici specifici e teatri, attento che vista la veneranda età le attività si mantengano a livello di passione…..
Non ha scritto libri di poesia né ha inciso CD non è ancora il momento (dice), il gioco e la natura sono le sue verità, il dramma è la sua negazione, l’autoironia la sua passione: “ mio padre è come Pinocchio va in giro per il mondo e s’incanta”.
Come mai un generale fa poesia, scrive e canta?
La risposta è che la vita è troppo breve per perseguire tutti gli interessi e che a differenza di molti (non giudico) se uno ha passioni e personalità cavalca il lavoro che fa senza esserne posseduto, e che la disciplina non è un freno alla libertà ed alle espressioni artistiche, magari è un po più complicato campare, ma che soddisfazioni.
Di cosa si occupava nella vita militare?
Ho acquisito competenze di informatica, missili, con molte esercitazioni in paesi come Norvegia, l’Egitto, mi occupavo di pianificazione e talvolta parte attiva in operazioni militari.
Quindi una carriera spesa fra informatica e missili?
Non solo, negli anni ho avuto esperienze di protezione civile, ho operato per quasi 10 anni come ufficiale addetto all’emergenza nel comitato operativo nazionale, ma mi sono interessato anche di politica militare e di analisi specifica degli avvenimenti internazionali, di finanza pubblica e flussi finanziari.
Giuseppe, per finire, riesce a definirsi come uomo e come artista?
A volte mi sento Poeta-Gangster… Poeta-Pioniere… Poeta-Profeta… Poeta-Poeta… Armato e disarmato…. Appeso ad un’Idea dalla quale (non) va difesa insomma!
A volte mi chiedo…ma chi ti da il permesso di essere filosofico, aulico, ironico, musicale e non… contemporaneamente? Uffa… ma non lo sai che chi ti legge (parlo per me) ha un solo “esausto” cervello? vivo una “follia ragionata”… sorella gemella della ragione dei folli… e si sa, i “folli” hanno ragione da vendere… La follia creativa è un lusso che pochi si concedono, tu ce l’hai, la usi per sublimarla in attività artistiche… nelle “forme più evolute d’emergenza”.
vogliamo sapere tutto…anche gli elementi più pruriginosi della vita di Giuseppe
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