di Simona Calisti
Eccomi di nuovo a raccontare la moda dalla Capitale, dove Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno sono gli ideatori e i curatori di una mostra che celebra a Roma il connubio perfetto tra la nutrizione, tema dominante dell’EXPO 2015 di Milano, e la creatività Made in Italy.
“L’eleganza del cibo”, questo il titolo della mostra, è tra le iniziative capitoline messe in campo per omaggiare EXPO 2015, inaugurata il 18 maggio, rimarrà aperta al pubblico dal 19 maggio sino al 1 novembre 2015 nella suggestiva e unica cornice dei Mercati di Traiano, sito di rara bellezza, prestigioso per storia e per eleganza architettonica, scelto per raccontare la contaminazione tra la moda e la nutrizione, aspetti del nostro patrimonio nazionale tra i più apprezzati e conosciuti al mondo.
Acqua, aria, terra e fuoco sono i quattro elementi naturali
che costituiscono il filo conduttore della mostra che si articola in tutte le accezioni proprie della moda, che vanno dal tessuto, al ricamo, all’abito, all’accessorio vestendo il corpo come il cibo lo nutre. La moda che si può dire ciba la mente, viene sposata al cibo, che nutre il corpo.
Aree differenti, come contenitori, ci mostrano via via la contaminazione tra moda e nutrizione, moda ed eco sostenibilità, moda ed energia, moda di ieri di oggi o di domani protagonista di questo progetto, in cui il cibo e le materie prime ci accompagnano in un percorso tra abiti, ricami, stampe di tessuti, accessori, immagini fotografiche e video, video mapping e visual-art tutte forme e materiali che prendono ispirazione da cibo e natura. Questo progetto ambizioso come scrive Bonizza Giordani Aragno vuole essere – un momento di riflessione sul significato della moda, vista non solo come episodio mondano ed edonistico, ma come prodotto della mente in piena armonia con la “forma”.
L’idea di eleganza e di cibo si riscontra tra tutte le creazioni in mostra, di cui 76 abiti e 84 accesori. Si ritrova il ‘bread dress’ di Gattinoni, tratto dall’ultima collezione dedicata al cibo della maison romana, con bustier scolpito con vere spighe di grano e pantaloni in juta ricamati con biscotti e salatini glassati e cristallizzati.
Straordinario l’ abito-scultura del giovane designer Tiziano Guardini fatto di vere radici di liquirizia.
La tradizione è rappresentata per gli accessori, dalle calzature dell’archivio di Salvatore Ferragamo, pioniere nell’utilizzo di materiali poveri come sughero, rafia e canapa.
Richiamano inoltre la natura della Sardegna, i capi firmati Antonio Marras e solitario, di un’ incredibile bellezza l’abito “Fettuccine” di Maurizio Galante, italiano che ha scelto di vivere e lavorare a Parigi.
Tra le 160 creazioni in mostra, alcune delle quali mai presentate sino ad ora al pubblico, non si può non citare a conclusione, l’eccezionale adesione a questa iniziativa di Giorgio Armani, Re Giorgio che con la sua ultima collezione Privé, si è ispirato al bambù, pianta delicata e forte al tempo stesso, sempre più in voga nell’industria ecosostenibile, metafora di un’eleganza che eleva a poesia tessuto e disegno.
Le creazioni selezionate ed esposte in mostra sono del un periodo che va dal 1950 ad oggi, e vanno a costruire un percorso creativo dove il Made in Italy e l’alto artigianato s’integrano tra reperti e mura della romanità classica, con interventi moderni d’immagini fotografiche (8 quelle dell’artista coreana Yeonju Sung) e video.
Promossa da:
Assessorato alla Cultura e al Turismo
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
UNINDUSTRIA
Regione Lazio
Con il contributo della Camera di Commercio di Roma
Con il Patrocinio di MIBACT, EXPO
Organizazione Zétema Progetto Cultura
Mostra e Catalogo a cura di Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno
Catalogo Gangemi Editore
INFO Tel 06. 0608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21-00)