Sconcertante l’accaduto ad Alessandro Pezzoli, affetto da Sclerosi Sistemica Progressiva, invalido al 100% in ossigenoterapia sulle 24 ore, deambulante solo con ausilio. 46 anni, in terapia da 16, volontario come missione in protezione civile prima, attivo nel gruppo Lazio per la Lega Italiana Sclerosi Sistemica Onlus da qualche anno. In questa Repubblica che tutela i diritti dei più deboli accade che oltre al danno siamo sempre costretti a subire la beffa.
L’antefatto è breve e circostanziato. Tralasciamo volutamente ogni considerazione di natura etica e civile di un caso di grande fragilità e ci atteniamo ai fatti. Ad Alessandro, che fa fatica a percorrere a piedi lunghi tragitti di strada che gli causano grave affaticamento respiratorio e articolare, accade di avere la necessità di spostarsi frequentemente in auto per recarsi presso i vari presidi ospedalieri pubblici. La motivazione è la terapia di contenimento del male ‘sistemico’ che negli anni ha messo a durissima prova la sua vita famigliare di marito e padre, quella lavorativa e quella sociale. Il quadro clinico è complesso. Affetto da Sclerosi Sistemica Progressiva con impegno cardiaco, polmonare ed articolare è in cura presso struttura pubblica per infusioni cicliche di medicinale coadiuvante per la prevenzione di aggravamento della malattia. In genere queste specifiche infusioni sono continuative nella settimana, la terapia infusionale Continua a leggere