IL DONO: E’ possibile costruire una nuova identità mondiale attraverso il pensiero…

akashaun dono per chi vive realtà estreme di dolore e di paura.

Sedotti da un epoca che non ha mantenuto le sue promesse e che ci ha inaspettatamente rivelato il volto più primitivo e bestiale dell’uomo, l’umanità è  chiamata ad affrontare l’ennesimo passaggio iniziatico della sua storia… come reagire?

di Maria Giovanna Amu

Ripercorrendo l’assioma” l’energia segue il pensiero” è possibile utilizzare una grande sacca immaginaria ma sostanzialmente reale in cui far confluire la forza di una nuova etica mondiale e attraverso questa comunicare energia e speranza a chi vive ogni giorno una follia sanguinaria, la perdita di sé e della misura umana. Continua a leggere

I racconti di Iolanda. “La neve che a Natale non vuol cadere più”

neve di nataledi Iolanda Olivini – Brescia

“Nonno, tu dici che quando eri piccolo a Natale c’era sempre la neve, perché ora non c’è più?”

Rimasi un attimo in silenzio, guardavo i suoi occhi strabuzzati porre la domanda che pareva essere di massima importanza e stavo per risolvere con un semplice “non lo so”  Ma, mai prendere alla leggera le domande dei bambini, noi siamo saggi per loro e dobbiamo, sempre, avere una risposta e non una risposta qualsiasi. Quindi mi costrinse a riflettere, che ne sapevo io del perché la neve non fosse copiosa come un tempo? Forse l’inquinamento, forse la deriva dei continenti, forse il surriscaldamento della terra, che ne sapevo io! Poi concentrai l’attenzione sulla neve e sulle sensazioni che dona, la pensai come una materia viva e capace di volontà propria e ripensai a quel che accadeva ai tempi in cui la neve cadeva copiosa. Così cominciai al articolare la risposta a quella suggestiva domanda. – Sai Tobia,  la neve è una sostanza molto speciale, è viva è allegra e vuole giocare con noi, ma non con ciascuno di noi e basta, vuole giocare con noi tutti insieme, grandi e bambini, alberi cose, animali. Un tempo le persone stavano spesso insieme, parlavano, giocavano e, soprattutto a Natale, si prendevano il tempo per stare con gli amici, era allora che la neve arrivava per divertirsi con loro e farli divertire. In questo palazzo dove abitiamo , se guardi dalla finesta giù nel cortile, vedi, non cè più nessuno, è triste è grigio, anche gli alberi sono scheletri, senza foglie come nudi. Un tempo invece pensa un tempo il cortile era pieno di gente, animali, uccelli tutti col naso ad annusare l’aria per vedere se mettesse neve. E la neve che ama le persone che vogliono stare allegri insieme arrivava e bloccava le strade , i treni e portava via i rumori e la tristezza. Mentre lei danzava leggera e silenziosa noi giocavamo e gli alberi si addobbavano di bianchi fiocchi e gli uccelli vi immergevano il becco in cerca di vermi e i cani si rotolavano festosi.

Ma nonno io voglio stare allegro e anche tu sei allegro quando sei con me e forse anche ai miei amici piacerebbe la neve!

Allora dobiamo organizzare un piano. un piano per far cadere la neve. Svelto andiamo, suoniamo tutti i campanelli del palazzo e raccontiamo il motivo per cui la neve non può arrivare, e poi, da palazzo in palazzo e poi tutti nei cortili! Aspetta chiudo le imposte e andiamo!

Mi accostai alla finestra e la aprii, l’aria mi pizzicò il naso e. non credevo ai miei occhi, stava iniziando a nevicare.

 

 

 

 

 

 

 

Parigi non ha soldi per l’albero di natale? No problem, ci pensa Putin

alberoParigi non ha i soldi per l’albero di Natale e Putin decide di pagarlo lui. Si tratta dell’abete posto di fronte alla cattedrale di Notre Dame, il più rinomato della capitale francese.
Alle luminarie e agli addobbi, in genere, provvedono i fondi della cattedrale e i negozianti della zona, ma quest’anno il preventivo è raddoppiato: l’albero costa 80mila euro. “Abbiamo dovuto cercare nuovi finanziamenti, in particolare presso le ambasciate straniere”, ha spiegato Monsignor Jacquin. Così Putin non si è lasciato sfuggire l’occasione e ha risposto all’appello.
Possibile che uno Stato ricco come la Francia non abbia 80 mila euro per l’albero di Natale della sua capitale? È una questione di potere o di volere? Non è per caso che il presidente francese Hollande, eletto con il voto determinante dei musulmani francesi, non abbia ritenuto che l’albero di Natale possa offendere la suscettibilità degli islamici? Se così fosse, dovremmo ringraziare doppiamente Putin!

Magdi Cristiano Allam