Le ragazze: il dubbio, acqua e sapone o donne in carriera?

di Manuela Zito

Manuela Zito

Manuela Zito

prima parte

Vedendo la sua immagine riflessa nella vetrina di uno dei negozi vintage più famosi di Milano, Bea pensa al tempo passato e ai primi anni in cui si è trovata all’ombra della Madonnina, con tanti sogni nel cassetto e l’ambizione di realizzarli. Ha con sé una sola valigia piena di ricordi della sua città natale, memorie che raccolgono le sue origini e il suo modo di pensare. Ma è pronta a costruirsi una vita nuova, quasi a rinascere, con determinazione e grinta. Sono le 18 del pomeriggio e fra un’ora dovrà vedersi per il classico happy hour con le sue amiche Ludovica e Matilda, le sue compagne di avventura che hanno reso la sua permanenza a Milano gradevole. Ludovica, avvocato in carriera e socia in una delle più grandi law firm milanesi, si occupa di clienti internazionali, e tra un volo per l’estero e l’altro, quella sera ha il tempo per un aperitivo. Ha voglia di raccontare le sue ultime news: le metropoli visitate, le persone incontrate e i flirt Continua a leggere

Racconti: Rimmel Waterproof

occhiE’ stato un meccanismo strano. Quello che avevo dentro, per una ragione che neanche adesso ho ben compreso, è venuto fuori senza chiedere permesso. Qualcuno la chiama intimità. Io la chiamo Giovanna. In entrambi i casi sono otto sillabe per dire: ecco questa sono io. Sono io nel cuore. Sono io nell’anima. Sai  tutto di me e mi puoi uccidere quando vuoi perché con te sono disarmata. Si perché questa parola, che più di una parola è un concetto legato mani e piedi alla nostra fottuta esistenza, trasmette, come su un canale satellitare Continua a leggere

SCIOGLIAMO – La verità sulla resurrezione Lazzaro

lazzaro

di Emanuela Sica

“Colui che tu ami è malato” furono quelle le parole, dette con il terrore nella gola, con la paura di non essere compresa. Paura che divenne solida certezza quando, nonostante quella disperata richiesta, Lui non si mosse. La speranza che, improvvisamente, si denuda dell’ultima benda e secca al sole. Eppure, soltanto quando la morte fece il suo banchetto di dolore Lui decise di mettersi in cammino e, quando arrivò, lo trovò che era “da quattro giorni nel sepolcro”. Era credenza che lo spirito stesse per tre giorni nel sepolcro, fintanto che si riconosceva nel volto del cadavere. Poi, dal quarto giorno, quando il processo di decomposizione era in stato Continua a leggere

BISOGNA ESSERCI

BISOGNA ESSERCI
di Emanuela Sica
Bisogna esserci in questo letto, avvolti e stravolti dal contatto con lenzuola infeltrite, coperte sempre più corte e indifferenza che sa di pulito.
Bisogna esserci per poggiare la testa, pesante gabbia di pensieri inquieti, su cuscini sempre più scomodi e sottili.
Bisogna esserci per sentire la pelle tirare, le braccia agonizzare perchè bucate, senza sosta, da aghi avidi di sangue, dove le vene, sconvolte ed inondate dalle flebo, non hanno alcuna tregua se non quella naturale della rottura.

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I Pensieri della notte: “Io e il tempo..” di Rita Degani

Rita Degani

Rita Degani

Potrei dire di aver mai vissuto un momento più singolare di questo, Non vedo limiti, spazio in una sfera fatta di pensieri che riescono a superare le dimensioni, dilata il tempo e lo spazio; a volte si ferma permettendomi di catturare ogni secondo, di farlo diventare eterno mentre invece lui scorre e inesorabile mi porta a sera. Altro ancora mi sfugge, lo vedo disintegrarsi, portarsi via l’intera immagine, mi ruba un pezzetto di emozione e mi rattristo, mi procura un senso di impotenza, perchè non ho saputo fermarlo. Ma la fabbrica dei miei pensieri non si ferma. Quindi ricomincia da capo, una sfida costante che ogni giorno si riaccende contro questo tiranno, il ladro che non si cura del danno che lascia. La mia sarà una guerra fatta di istanti e parole sgretolate, cadute a terra, sparpagliate, divise in un oceano di lettere confuse; ogni giorno mi chino e le raccolgo , il miracolo si ripete, nascono nuove frasi , nuove idee, nuovi pensieri che ancora darò al tempo. Forse lui li porterà dove io non posso arrivare, oltre Continua a leggere

Racconto: Abbiamo bisogno di un cuore di scorta

Emanuela Sica

Emanuela Sica

Guardando il buio del soffitto che ci divide dalla pesantezza di cieli umidi, in quelle notti insonni che nessuno di noi ha mai contato, spesso ci poniamo delle domande. Domande che magari, ad occhi aperti e con la luce del sole, non siamo neanche in grado di formulare. Tanto il giorno è abbagliante ed i colori ci strappano, solo per una mera casualità, quella melanconia che appartiene al nostro essere più privato. Quell’essere che, nel nascondiglio notturno, ci sussurra chi siamo veramente. Cosa pretendiamo da noi stessi, cosa pretendiamo dagli altri, in una partita senza margini di errori ma ricolma di incertezze. Incertezze che generano paure. Dalla più piccola alla più grande. Continua a leggere

Racconto: “Questo mondo non mi merita”

regaliA lui piacevano così: gli zigomi alti, le labbra importanti, lo sguardo sperduto in una vita bizzarra, donne imprevedibili nell’umore e insondabili nel pensiero. Non riusciva a crederci di essere stato in grado di convincerla a venire a casa sua, in quella villa aggettante sullo strapiombo e appesa alle luci sbiadite della città. Ma era vero: lei era lì, in piedi, il nasino contro l’immensa vetrata che la separava da un panorama degno di un’aquila.
«Verrei qui tutte le sere solo per vedere questo spettacolo» fece lei senza voltarsi. Lui ebbe un tuffo al cuore. Continua a leggere