Durante la notte del 6 ottobre 2002, il piedistallo che sosteneva l’Adamo di Tullio Lombardo cedette, e la scultura del Rinascimento Veneziano cadde a terra rovinando in mille pezzi.
Il danneggiamento di un’opera d’arte è la cosa peggiore che possa accadere in un museo, ma in questo caso l’evento fu particolarmente catastrofico, trattandosi di un lavoro tra i più importanti del Rinascimento Veneziano che si trovano attualmente fuori della città lagunare.
I conservatori del Museo iniziarono subito a documentare le conseguenze dell’accaduto, come si trattasse di una scena del crimine. Tracciarono una griglia sul pavimento e fotografarono ogni singolo quadrato per memorizzare i 28 pezzi più grandi e le centinaia di piccoli. Dopo anni di ricerche e pianificazioni, il team di conservatori, scienziati, ingegneri ed esperti, iniziò l’immane lavoro di restauro nel tentativo di riportare, quanto più possibile, la scultura al suo aspetto originale. Continua a leggere