Libri: GIÙ LA MASCHERA di Noa Bonetti

Giù la Maschera - N. BonettiBevilacqua, Bellezza, Cambria, Grillandi, malerba, Moravia, Nevio, Paris, Salvalaggio, Spaziani, Veneziani, Zeichen.

Ecco i dodici protagonisti della letteratura italiana contemporanea che tolta la maschera svelano quanto mai è stato raccontato, rievocando il loro passato e soprattutto le loro prime esperienze sentimentali e sessuali. Ricordi che offrono uno spaccato dell’Italia della fine del Novecento come realtà lontana, rigida ma con un forte desiderio di trasgressione e talvolta persino ingenua. Dodici scrittori che  rivelano vicende inedite regalando al lettore la possibilità di riflettere sul proprio presente. È così che Noa Bonetti realizza un interessante testo costituito da storie vere, un insieme di fatti che nessuno conosce.

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SIAMO TUTTI ISLAMOFOBI – DANTE ALIGHIERI (Firenze, 1265 – Ravenna, 1321)

non perdete4587689341542194460_nDante colloca Maometto all’Inferno tra i seminatori di discordie. Nella Divina Commedia (Canto XXVIII, IX Bolgia, VIII Cerchio, versi 22-63), Dante vede un dannato che avanza ed è tagliato dal mento sino all’ano, le interiora gli pendono tra le gambe e sono visibili il cuore e lo stomaco. Lui si apre il petto con le mani e si presenta come Maometto e indica il dannato che lo precede come Alì (cugino, genero e successore di Maometto), tagliato dal mento alla fronte. Il dannato spiega che tutti loro sono stati seminatori di scandalo e scisma, perciò sono tagliati a pezzi. Un diavolo armato di spada mozza loro parti del corpo e poi le ferite si richiudono, per essere nuovamente mozzate quando tornano davanti a lui.All’Ordine dei giornalisti che, facendo propria l’accusa dei militanti islamici, mi ha denunciato per islamofobia, all’insieme dei politici, magistrati, intellettuali, docenti e persone comuni succubi dell’islamofilia, ricordo che la condanna dell’islam e di Maometto è parte essenziale della fede, della storia e della cultura dell’Europa e dell’Occidente laico e liberale dalle radici greche, romane, ebraiche, cristiane e illuministe. Il cristianesimo ha sempre giustamente condannato sia l’islam come un’eresia sia Maometto come un impostore, perché è una questione di vita o di morte. Qualora il cristianesimo dovesse riconoscere l’islam e legittimare Maometto, compirebbe un suicidio perché rinnegherebbe i cardini della fede: la Divinità di Cristo, la Trinità, la crocifissione e la risurrezione di Gesù negate dal Corano. Più in generale accreditare Maometto come profeta significherebbe riconoscere che è lui il “Sigillo della profezia”, disconoscendo la missione di Gesù Cristo. L’Europa stessa nasce con un’identità cristiana quando gli eserciti islamici, dopo aver sottomesso con la forza le sponde orientale e meridionale del Mediterraneo, invasero anche la sponda settentrionale. Poitiers (732), la Reconquista (1492), Lepanto (1571) e Vienna (1683) hanno segnato il riscatto dell’identità cristiana dell’Europa. Più laicamente l’islam, così come si esplica tramite il Corano e i detti e i fatti attribuiti a Maometto, raccolti nella Sunna e nella Sira, le tre principali fonti della sharia (la legge islamica), è del tutto incompatibile con i valori che sostanziano l’essenza della nostra comune umanità: la sacralità della vita di tutti, compresi ebrei, cristiani, infedeli, apostati, adulteri e omosessuali; la pari dignità dell’uomo e della donna e di tutte le persone; la libertà di scelta compresa la libertà di abiurare l’islam senza essere condannati a morte per apostasia.Abbiamo appena letto che cosa scrisse Dante su Maometto nella Divina Commedia. Ebbene se anche Dante è islamofobo, vuol dire che ci proclameremo tutti orgogliosamente islamofobi!Contro la dittatura islamica che imperversa sulle altre sponde del Mediterraneo e contro l’invasione islamica che minaccia l’Italia e l’Europa, per il diritto di criticare liberamente l’islam e il dovere di salvaguardare la nostra civiltà, le migliori firme del Giornale si sono mobilitate partecipando alla pubblicazione di un libro controcorrente: “Non perdiamo la testa – Il dovere di difenderci dalla violenza dell’islam”. Il libro, che reca la mia firma in copertina e ospita due miei saggi, raccoglie gli interventi di Alessandro Sallusti, Vittorio Feltri, Ida Magli, Marcello Veneziani, Francesco Alberoni, Stefano Zecchi, Fiamma Nirenstein, Giordano Bruno Guerri, Paolo Guzzanti, Fausto Biloslavo, Gian Micalessin, Luca Fazzo, Stefano Filippi, Alessandro Gnocchi. È il nostro contributo fatto di informazione corretta e coraggiosa contro l’islamofilia dominante per impedire la vittoria dei terroristi taglialingue nostrani, che spianerebbe la strada all’avvento dei terroristi tagliagole anche in Italia. Date anche voi il vostro contributo a questa missione comune acquistando il saggio e chiedendo agli amici di fare altrettanto. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo!

Magdi Cristiano Allam